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I dispositivi per il prelievo con meccanismi di sicurezza per diminuire l'esposizione al rischio
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- Articolo caricato il 03 Ottobre 2015
L'importanza dell'utilizzo dei dispositivi incorporanti meccanismi di sicurezza (NPDs) è un tema più volte affrontato anche a seguito del recepimento della Direttiva 200/32/UE che ha reso obbligatorio il loro utilizzo ai fini della prevenzione del rischio da inoculo.
L'esposizione occupazionale al rischio biologico è un evento frequente e potenzialmente grave che riguarda milioni di lavoratori del comparto sanitario in tutto il mondo. L'esposizione percutanea è quella predominante: si verifica nel 75% dei casi (muco-cutanea nel 25%).
La conferma dell'efficienza di tali dispositivi si ha dai numerosi monitoraggi che sono stati effettuati, di seguito si riportano alcuni esempi.
Nel lavoro condotto da Jagger del 1998, uno studio condotto in 6 ospedali, di durata pari a 15 mesi, è emerso che il 30% delle lesioni percutanee sarebbero state evitate impiegando i dispositivi incorporanti meccanismi di sicurezza. In Francia un monitoraggio che ha coinvolto 32 ospedali nel biennio 1999 – 2000 (GERES) ha segnato una riduzione degli incidenti del 75%. Anche in Spagna e nel Regno Unito sono stati condotti studi simili che hanno portato alle medesime conclusioni: in Spagna si è assistito ad una riduzione pari al 93% delle punture accidentali e in Inghilterra pari al 72% (ovvero 88% in meno delle punture accidentali nel prelievo venoso e nelle iniezioni intramuscolo). In America e in Canada i dati emersi sono altrettanto incoraggianti: in 87 ospedali statunitensi si è osservato, con l'introduzione dei NPDs, un calo del 59% di punture accidentali nel prelievo venoso e del 53% degli incidenti durante il posizionamento dei cateteri intravenosi; in Canada la riduzione delle punture accidentali è stata pari all' 80%. Ai fini dell'analisi epidemiologica del fenomeno in Italia, il progetto SIROH (Studio Italiano sul Rischio Occupazionale da HIV e da altri patogeni a trasmissione ematica) costituisce un fondamentale punto di riferimento nazionale. Tale progetto di ricerca è attivo da 25 anni grazie al contributo volontario degli operatori di oltre un centinaio di ospedali di tutta Italia e consente di realizzare un importante monitoraggio degli incidenti occupazionali a rischio biologico con un significativo impatto in termini di prevenzione. Lo studio del SIROH conclude che l'adozione di NPDs, supportata da una appropriata e reiterata informazione, formazione e addestramento degli operatori sanitari, è sicuramente efficace nel ridurre l'esposizione occupazionale alle punture accidentali e mostra un effetto sostenuto nel tempo.
È doveroso infatti evidenziare che la sola introduzione dei NPDs non è sufficiente a garantire una riduzione efficace del tasso di incidenti in ambito sanitario: sullo stesso livello di importanza si collocano l'addestramento e la formazione adeguata del personale sanitario che adopera tali dispositivi.
Inoltre la qualità, l'efficacia e la sicurezza dell'azione diagnostico terapeutica sul paziente non devono essere inficiate o ridotte dall'adozione dei NPDs: il benessere e la sicurezza del paziente sono sempre gli obiettivi fondamentali da raggiungere, in unione con la sicurezza dell'operatore.
L'invito è dunque, come ha fatto anche il Gruppo Phase a livello nazionale, di dare attuazione ad un piano di gestione e pianificazione nelle strutture sanitarie, valutando i benefici derivanti dall'introduzione dei NPDs rispetto al rischio di infortunio, benefici che hanno valore sia a livello di salute e sicurezza degli operatori sia a livello economico: la stima è di circa 400 euro ad evento per un totale di 70mila esposizioni annue. Ma allora è più costosa l'implementazione dei NPDs o l'evento infortunistico? Lasciamo a voi tale analisi...