header

header

La prima prevenzione nasce dall'informazione

La prima prevenzione nasce dall'informazione

Condividi su:   facebook  twitter  linkedin fla 64  google-plus               it  en

NEWS

La prevenzione al servizio della sicurezza

Ogni anno si stima che se tutti gli operatori sanitari che subiscono un infortunio da puntura accidentale facessero regolare notifica, si registrerebbero 100.000 esposizioni, che corrisponderebbero a un costo per il nostro Paese di 78 milioni di Euro; una cifra impressionante, ma anche il solo dato relativo le notifiche effettuate raggiunge una cifra di molto superiore a quanto costerebbe garantire una adeguata sicurezza per tutti gli operatori della sanità (28 milioni di Euro). Le cifre riportate dipendono da una stima legata solo al monitoraggio post esposizione, alla diagnostica e alla profilassi, stimate per ogni evento tra € 750 e € 1320.
Se consideriamo che il 63% delle esposizioni percutanee è riferibile a puntura accidentale con ago cavo, il 33% a puntura/ferita con altri dispositivi pungenti/taglienti (tra i quali lancette e aghi di sutura).

 

 

punture

Comprendiamo che oggi molti di questi incidenti potrebbero essere evitati usando le tecnologie disponibili. È infatti ormai ampiamente dimostrato, da esperienze sia nel nostro Paese che negli Stati Uniti, in Spagna, in Francia e nel Regno Unito, che se le risorse spese per gestire le esposizioni fossero più sensatamente e proficuamente investite per prevenirle, avremmo un processo di tutela a "costo zero". Esiste quindi "uno spreco" nelle risorse dedicate alla sanità del nostro Paese a fronte di mancanza di sicurezza degli operatori. In momenti di grave crisi economica la sicurezza può quindi diventare una risorsa capace di tutelare le risorse umane e migliorare i servizi.
Il nostro paese, grazie allo "Studio Italiano sul Rischio Occupazionale da HIV SIROH" attivato nel 1986 dall'Istituto Nazionale per le Mallattie Infettive "L.Spallanzani", è all'avanguardia nello studio e nel monitoraggio del fenomeno legato alle punture accidentali, eppure continuano fenomeni di resistenza al cambiamento, legati a presunte ragioni economiche. Anche sul piano normativo il nostro Paese è sempre stato all'avanguardia, a partire proprio dalla Costituzione, che all'art. 32 definisce "la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività", sino al regime normativo degli anni '50, per giungere alle norme di derivazione europea come il D.Lgs 626 e oggi Testo Unico per la sicurezza (D.Lgs 81/08 e s.m.i.). In particolare, nel primo decreto di integrazione del Testo unico il D.Lgs 106/09 all'art 272 rispetto alle attività a rischio biologico si evidenzia che "il datore di lavoro attua misure tecniche, organizzative e procedurali per evitare ogni esposizione degli stessi ad agenti biologici.... 2) in particolare il Datore di Lavoro....c) progetta adeguatamente i processi lavorativi anche attraverso l'uso di dispositivi di sicurezza atti a proteggere dall'esposizione accidentale ad agenti biologici. Un'iniziativa, inoltre, venne presa anche dai Senatori Bianconi e Vizzini nel 2008, con un Disegno di Legge specifico sulle protezioni degli operatori sanitari dalle punture accidentali, ripercorrendo quanto già attuato negli Stati Uniti, in Spagna, In Germania.
In questo contesto, l'Unione Europea decide di dare attuazione all'accordo HOSPEEM (European Hospitaland Health Care Employers Association www.hospeem.eu) e EPSU (European Federation Of Public Service Uninos www.epsu.org) con la direttiva 2010/32/UE. Il Parlamento Europeo ha accolto la proposta di direttiva l'11 febbraio 2010 .

Gazzetta

Le finalità della Direttiva in base agli accordi su cui si basa HOSPEEM-EPSU sono:

  1. Garantire la massima sicurezza possibile dell'ambiente di lavoro
  2. Evitare ai lavoratori sanitari ferite provocate da ogni tipo di dispositivo medico tagliente (punture di aghi incluse)
  3. Proteggere i lavoratori dal rischio
  4. Definire un approccio integrato che includa la valutazione e la prevenzione dei rischi, la formazione, l'informazione, la sensibilizzazione e il monitoraggio
  5. Porre in atto procedure di risposta e di follow-up

 

...e indica i principali strumenti per il raggiungimento di tali finalità che sono:

  1. La valutazione dei rischi
  2. L'elaborazione di una politica globale e coerente di prevenzione, che tenga conto della tecnologia, dell'organizzazione del lavoro, delle condizioni di lavoro, dei fattori psico-sociali legati all'esercizio della professione e dell'influenza dei fattori legati all'ambiente di lavoro
  3. La definizione e attuazione di procedure di utilizzo e di eliminazione sicure di dispositivi medici taglienti e di rifiuti contaminati
  4.  La soppressione dell'uso non necessario di oggetti taglienti o acuminati, introducendo modifiche nella pratica e, sulla base dei risultati della valutazione dei rischi, fornendo dispositivi medici dotati di protezione di sicurezza
  5. L'informazione, la sensibilizzazione e la formazione dei lavoratori
  6. Il programma di vaccinazione.

Oggi è elemento di comune conoscenza che l'introduzione degli aghi di sicurezza può ridurre drasticamente il numero di eventi accidentali per oltre l'80% sino al 93%, se affiancato da adeguati programmi di formazione e addestramento e tale dato è dimostrato dal già citato studio SIROH, dallo studio GERES in Francia, dallo studio Vallis V. et al. in Spagna, Cullen B.L et al. nel Regno Unito, Wicker et al. in Germania, EPINET negli Stati Uniti, Visser L. in Canada. Insomma un risultato riconosciuto a livello universale....basta volerlo.

Dimitri Sossai

I contenuti di questo sito sono destinati ad un pubblico di operatori professionali della sanità

Copyright: 2002-2018 Pikdare S.p.A. a company of MTD Medical Technology and Devices S.A. - C.F. e P.Iva 03690650134

| Note Legali | Privacy Policy | Cookie |