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Il rischio incendio in un'azienda sanitaria
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- Articolo caricato il 15 Gennaio 2017
Il rischio incendio, nonostante sia uno dei maggiori rischi lavorativi, è quasi sempre sotto stimato proprio a causa della bassa probabilità di accadimento. Il danno dovuto ad un evento di questa entità è però causa di danni ingenti, sia in termini di vite umane che di perdite di beni.
La cronaca però ci insegna che tali eventi accadono: solo nell'ultimo mese di dicembre ne sono avvenuti tre, uno nella Clinica Paracelsus di Castaneda con l'intossicazione di due pazienti, uno nell'ospedale Mellino Mellini di Chiari e uno all'ospedale San Raffaele di Milano.
Per far sì che tale rischio si riduca, nonché per gestire l'emergenza in caso di eventi avversi, la normativa di riferimento, dotata di una copiosa regolamentazione, l'anno scorso ha aggiornato la regola tecnica di prevenzione incendi (DM 19 marzo 2015), che riguarda tutti i temi fondamentali per la gestione del rischio:
– identificazione e valutazione dei pericoli derivanti dall'attività;
– organizzazione del personale;
– controllo operativo delle successive fasi di adeguamento;
– gestione delle modifiche;
– pianificazione di emergenza;
– sicurezza delle squadre di soccorso;
– controllo delle prestazioni con riferimento anche ai crono programmi;
– manutenzione dei sistemi di protezione;
– SGSA.
Il DM 19 marzo 2015 ha posto il vincolo per le strutture sanitarie pubbliche e private e le aziende sanitarie, entro la fine dello scorso Aprile, dell'invio di una SCIA ex art.4 del DPR n.151/11, riguardante sia l'adeguamento strutturale che la predisposizione e l'adozione di un apposito Sistema di Gestione della Sicurezza Antincendio (SGSA) finalizzato all'adeguamento antincendio, conforme a quanto stabilito dal titolo V del DM 18.09.2002.
Il SGSA, peraltro già evidenziato nel precedente DPR n° 37 del 12 Gennaio 1998, ed anche nel DM del 10 Marzo 1998 (che stabiliva dei criteri) e prima ancora nel D.lgs 626 / 94 (che stabiliva degli enunciati), costituito dal fattore "organizzazione e gestione della sicurezza antincendio", pone l'accento su come una gestione integrata del rischio possa davvero avere risultati positivi in termini di prevenzione.
In particolare il SGSA deve contenere:
– il documento di strategia nei riguardi della sicurezza antincendio a firma del responsabile, indicando il budget da impegnare per la sicurezza antincendio nel periodo considerato;
– l'analisi delle principali cause e pericoli di incendio e dei rischi per la sicurezza delle persone;
– il sistema di controlli preventivi che garantisca il rispetto dei divieti ed il mantenimento nel tempo delle misure migliorative adottate nelle varie fasi (divieti, limitazioni, procedure ecc.);
– il piano per la gestione delle emergenze;
– il piano di formazione e l'organigramma del personale addetto al settore antincendio, compresi i responsabili della gestione dell'emergenza, il cui numero viene determinato come di seguito indicato.
Deve, inoltre, essere individuato un responsabile tecnico della sicurezza antincendio, con mansioni di pianificazione, coordinamento e verifica dell'adeguamento nelle varie fasi previste, e designati gli addetti antincendio di compartimento, che assicurano il primo intervento immediato e che svolgono altre funzioni sanitarie o non, e la squadra antincendio che si occupa dei controlli preventivi e dell'intervento in caso di incendio, anche in supporto agli addetti di compartimento.
Questa integrazione tra tutte le misure preventive e protettive permette una più ampia gestione del rischio e pone dei vincoli sia sui tempi di azione sia sulla necessaria compensazione del rischio residuo durante l'adeguamento.
Le strutture sanitarie, visto il loro affollamento, con elevata presenza di persone in condizioni per lo più di non autosufficienza, nonché la delicata attività che in esse viene svolta, rientrano infatti nelle attività ad elevato rischio di incendio, e meritano dunque un'attenzione particolare che sembra essere l'obiettivo principale di questo nuovo aggiornamento tecnico.