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La prima prevenzione nasce dall'informazione

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I dispositivi di protezione individuale: una barriera contro il rischio biologico

dispositivi protezione individuale smallLa tutela della salute dei lavoratori dal rischio si basa sull'attività di prevenzione e protezione. Questo concetto svela una scala di priorità, sottolineata anche dalla norma: quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di organizzazione del lavoro, devono essere impiegati i Dispositivi di Protezione Individuale. (D.Lgs. 81/2008).
I Dispositivi di Protezione Individuale sono "qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo".
L'efficacia protettiva dei D.P.I. deve essere certificata dalla ditta produttrice con l'apposizione della marcatura CE (obbligatoria dal 31/12/94), secondo le modalità previste dal D.Lgs 475/92.

I DPI si dividono in 3 categorie: i DPI di I categoria sono di progettazione semplice e sono destinati a salvaguardare le persone da danni di lieve entità; quelli di III categoria sono di progettazione complessa destinati a salvaguardare la persona da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente; tutti quei DPI che non rientrano in queste due categorie sono considerati di II classe.
Come sappiamo, gli agenti biologici possono trasmettersi tramite diverse vie: ingestione, inalazione, droplets, contatto, inoculo, tramite vettori,..., ed è proprio "giocando" sulle vie di trasmissione, impedendo questi percorsi, che i D.P.I. proprio come una vera armatura, ci proteggono dalle infezioni.
Scudo ed elmo non erano l'unica difesa del guerriero greco: la sicurezza in battaglia dipendeva dalla strategia adottata dal comandante, dalla scelta del terreno, dal coordinamento con i propri compagni, dalla preparazione fisica e mentale acquisita in anni di addestramento, ma...., al momento del corpo a corpo, o quando piovevano le frecce dei Persiani, questi antichi "dispositivi di protezione individuale" erano indispensabili.
Come tutte le armature però per poterci davvero proteggere è necessario che siano indossati correttamente.
E' infatti importante sottolineare che il dispositivo in sé non è efficace senza un corretto addestramento alla vestizione e svestizione, fasi critiche in cui l'operatore è maggiormente esposto: la prima perché se non correttamente indossato il dispositivo non ha effetto di barriera, la seconda per il rischio di contagio tramite il dispositivo stesso.

 

Ma come posso scegliere il corretto dispositivo di protezione da indossare? Innanzitutto basandosi su una valutazione dei rischi puntuale selezionando, secondo diversi fattori di rischio, i DPI che meglio si adattano. Non esistono però soluzioni standardizzate: la scelta e l'uso corretto è fondamentale per la protezione completa degli operatori.
Quello che è standardizzato è la loro classificazione, i D.P.I., infatti, che vengono classificati in base al segmento corporeo che proteggono:

  • DPI per il capo, per pericolo di traumi o cadute, proiezioni di oggetti, intemperie;
  • DPI per le mani, costituiti dai guanti, per la protezione da tagli, traumi meccanici, agenti chimici, agenti biologici, ecc;
  • DPI per gli occhi, costituiti da occhiali, visiere e schermi, per le attività con rischio di proiezioni di schizzi, contatto con agenti biologici, ecc;
  • DPI per gli arti inferiori, principalmente costituiti da calzature di sicurezza o di protezione.

Nel caso dell'utilizzo di più D.P.I., inoltre, questi non devono entrare in conflitto ovvero inficiare la propria protezione.
La sensibilizzazione dell'operatore è però sempre centro della prevenzione: l'operatore deve essere informato del rischio, dell'utilità dell'uso del dispositivo, della protezione necessaria e addestrato al corretto utilizzo.
Siamo dunque di fronte ad un ennesimo esempio di come la sicurezza si può ottenere solo se tutti gli attori giocano un ruolo cosciente nella prevenzione del rischio e questo sottolinea ancor più l'importanza di una corretta informazione, formazione e addestramento, perché anche il dispositivo più "protettivo" risulta inefficace al suo scopo in assenza della consapevolezza dell'operatore che deve utilizzarlo.

 

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